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I 22 Archetipi

Da ogni lettera del sacro Alfabeto è un vettore d’energia e di luce divina, che agisce sulla consapevolezza umana in modo triplice: 

 

tramite la sua forma, nome e valore numerico.

In altri termini, ogni segno sacro  è un canale tramite il quale vengono riversati nel mondo correnti di purissima energia, che si differenziano a seconda dell'aspetto grafico, del suono, del significato del nome, e del valore numerico della lettera in questione. 

 

Unico tra tutti gli alfabeti del mondo, quello EBRAICO riunisce in sè una serie di insegnamenti profondi e ineguagliabili, racchiusi nella triade: suono, forma, numero. Ogni lettera possiede infatti un nome, che ha diversi significati compiuti nella lingua ebraica. Ad esempio, Alef significa “insegnare”, Beit significa “casa”, Ghimel significa "donare", ecc. Questi nomi convogliano direttive e insegnamenti di vario tipo. Inoltre, lo stesso suono della lettera ha un grande potere “mantrico”, se cantato o intonato durante particolari esercizi di meditazione. Ciò significa che il suono ha la proprietà di far vibrare, tramite il fenomeno della risonanza, particolari organi fisici e spirituali, migliorando il loro funzionamento, aprendoli alla ricezione dei flussi energetici provenienti dalla Consapevolezza cosmica.

La forma delle lettere agisce in modo sublimale sulla vista di chi le osserva o le visualizza, oltre a suggerire particolari associazioni simboliche, capaci di arricchire la sua sfera d’azione spirituale e psichica. Questo potere in Oriente è associato a disegni o immagini chiamate Yantra o Mandala. Ogni lettera, ogni Segno Sacro (specialmente l'alfabeto sacro Ebraico) è un mandala, una forma capace di guidare l'attenzione di chi medita su di essa verso il centro dell'Essere e della Coscienza, verso quello stato di riposo e di silenzio dal quale proviene l'illuminazione spirituale.

Il cabalista e insegnante Nadav Hardar Crivelli aggiunge che: «Dobbiamo inoltre mettere in guardia dalle false opinioni espresse da esoteristi che si sono auto-dichiarati "cabalisti" senza nemmeno sapere l’ebraico! Secondo costoro, le lettere dell’Alef-Beit sarebbero derivate dai geroglifici egiziani o dagli alfabeti assiro-babilonesi. Sono supposizioni del tutto infondate e devianti, incapaci di spiegare il miracolo del sopravvivere della lingua ebraica nei millenni, mentre tutte le altre lingue antiche, sacre o meno, o sono morte o si sono modificate al punto di non poter più venir riconosciute. La verità e la vitalità nella tradizione biblica sono interdipendenti. Il Dio della Torà è il Dio dei viventi! La lingua ebraica si è mantenuta fedele a se stessa nei millenni, ed è tutt’oggi parlata e studiata da milioni di ebrei e di amici d’Israele in ogni parte del mondo. Non c’è mai stato un momento nella storia in cui tale lingua non sia stata nota, studiata, amata, parlata. Nessun altro linguaggio può dire questo di se stesso! Se la lingua ebraica, Dio proibisca, non fosse stata altro se non un’imitazione di altre lingue antiche avrebbe già da tempo fatto la loro fine, svanendo nella polvere del deserto.

* Non verranno esposte le lettere nel carattere "ktav ashurì", nel set di caratteri GSTAM, con i loro significati nascosti e insegnati dalla Cabalà. Qui vengono presentate associazioni archetipi che stimoleranno la ricerca individuale e di gruppo su questo grande Tema.

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