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LA PRATICA di YOGA NIDRA

Aggiornamento: 11 apr 2020

Vi proponiamo e doniamo una nuova e potentissima pratica di rilassamento,

chiamata Yoga Nidra; in sanscrito nidra significa sonno, si tratta di un metodo sistematico per indurre un completo rilassamento, fisico-eterico, emotivo e mentale.

Questa speciale pratica è stata diffusa da S. Satyananda Paramahansa, autore di testi preziosi che parlano di yoga, ma anche di scienza.


Il corpo fisico stanco o devitalizzato, la mente in continuo movimento, emozioni un subbuglio, il sonno che fatica ad arrivare, e quando arriva è alternato da leggero sonno e frequenti interruzioni, le tante preoccupazioni, i pensieri spesso in loop e la difficoltà a rilassarsi semplicemente...

quante volte vi capita di sperimentare questi stati?

Per tali ragioni vi consigliamo di provare la pratica guidata dello yoga del sonno profondo, o Yoga Nidra.


COME PRATICARLO?

Per praticare Yoga Nidra, ci si sdraia a terra su un materassino o un tappetino, oppure sul letto, a occhi chiusi, in quella che viene chiamata comunemente la posizione del cadavere o Shavasana, si sceglie un ambiente tranquillo, lontano dalle interferenze esterne che possono disturbare la pratica, si sceglie un aroma da diffondere nello spazio, delicato, e se necessario ci si copre, la posizione deve essere comoda e stabile per l’intera pratica.


Rimanendo in questa posizione si viene guidati dalla voce di Federica in una visualizzazione, un’esperienza profonda a vari livelli dell’essere.

Le visualizzazioni hanno il potere di condurvi in uno stato tra il sonno e la veglia, in un contatto speciale con la dimensione subconscia e inconscia della vostra mente.

La mente si allontana dagli stimoli sensoriali, si distacca dalle esperienze esteriori e si rivolge verso l’interno: ciò la rende potente e le permette di essere concentrata e direzionata.


«Durante la pratica dello Yoga Nidra, quando la mente è particolarmente ricettiva e sensibile, si ha la possibilità di infondere nel subconscio una breve affermazione positiva, che in sanscrito viene chiamata sankalpa (proposito o risoluzione).

Il sankalpa è come un seme per un cambiamento positivo della propria vita, che nel tempo può generare una riformulazione della propria personalità, una ridefinizione degli scopi della propria vita.

Il sankalpa avviene all’inizio e alla fine della pratica dello Yoga Nidra: all’inizio equivale a piantare il seme, in chiusura a innaffiarlo.

La risoluzione dovrebbe essere utilizzata per fini elevati, come il raggiungimento della propria realizzazione, ma può essere utilizzata anche per scopi terapeutici.

Il sankalpa va scelto con molta cura: le parole devono essere molto precise e chiare, o non penetreranno nella mente subcosciente.

Durante questa rilassante pratica si appare addormentati, ma in realtà la coscienza lavora ad un livello di consapevolezza più profondo.

Fin da subito il praticante inizia a percepire una profonda sensazione di relax, ma gli effetti su tutto l’organismo sono numerosi: tra i più importanti, un rallentamento di tutto il metabolismo, attestato da un ridotto consumo di ossigeno, dalla diminuzione delle pulsazioni cardiache e dall’aumento dell’attività delle onde alfa del cervello.

Una sola ora di Yoga Nidra equivale a quattro ore di sonno naturale.

Lo Yoga Nidra è una pratica ideale anche per molte condizioni patologiche, acute o croniche. Per esempio, si è dimostrato efficace per le cardiopatie, la pressione alta, l’asma e il diabete, per chi soffre di problemi digestivi, nelle condizioni degenerative croniche come artrite, tosse e raffreddori. Come utile strumento per gestire condizioni di stress di ogni tipo, lo Yoga Nidra è anche un efficace aiuto nel recupero post-operatorio.»


Buona pratica di rilassamento profondo A TUTTI!

con Amore,

Federica


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photos: via pinterest

testi per articolo: S.S. Paramahansa,YOGA NIDRA, e le vie del dharma.

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